L'opera, realizzata in tre versioni: acquaforte, pirografia e ceramica, mostra la sfinge (la figura che pone le domande) collocata entro uno spazio rinascimentale. Essa si trova di fronte all'enigma di Isidore Ducasse, la fotografia scattata da Man Ray nel 1920 che raffigura un oggetto impacchettato e sconosciuto. Lo spazio e il pavimento a scacchiera sono il simbolo di un tempo sospeso e misurato. L'ordine è stabilito dalle regole della geometria così come dalle mosse degli scacchi, ciò nonostante la misura viene meno di fronte all'enigma irrisolto, alla sospensione del senso e all'idea insita nell'opera di Man Ray. Dall'origine (la sfinge babilonese) l'enigma si procrastina e si ripropone nel tempo: oggi la sfinge subisce un enigmatico e imprevedibile scacco. dalla sfinge edipica ad un'opera contemporanea il ribaltamento si compie con inafferrabile repentinità.
Camilla Bertolino |
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