Qui la complessa elaborazione formale della suggestione proveniente dall'allegoria della Gola deriva dal folgorante incontro - vera e propria "rivelazione" surrealista - con l'immagine dei trofei di caccia che si appendono alle pareti: il lungo collo, staccato dal corpo, si trasforma in un mostruoso tubo metallico che reca all'estremità un deforme mascherone di vetro. La scultura che ne deriva potrebbe essere proposta come esemplificazione da manuale dei processi di condensazione e spostamento che, secondo Freud, caratterizzano il lavoro dell'inconscio: questa è ancora la Gola o non piuttosto un fantasma della castrazione?
Andrea Calzolari - Maria Rosa Torlasco |
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