L'opera insieme a "Transitivo" fa parte di un dittico. L'ablativo è il caso latino che indica l'atto di portar via, per questo, nell'opera compaiono due teste classiche che sono unite da un chewingum che ne raccorda le bocche, in una sorta di metafora della comunicazione e del linguaggio. L'idea rimanda al complemento del moto a luogo ma anche ad un processo di passaggio semantico. L'opera va messa in relazione col secondo termine del dittico: Transitivo. Transitivo dal latino "transire" (passare al di là). Transitiva è la proprietà delle cose che passano per omologia la propria qualità ad un'altra cosa. In questa pirografia compaiono le stesse teste rappresentate in "Ablativo" ma in questo caso esse sono unite da un nastro di musicassetta. Qui la parola si fa pensiero aereo. Le due opere, concepite assieme, simboleggiano il passaggio dalla declinazione al verbo. Si tratta di una riflessione che, partendo dalla regola sintattica della lingua latina, conduce all'idea del doppio, della contaminazione e forse del dubbio. Ricorre il tema del "tempo" e dei suoi usi, in questo caso in relazione alla grammatica come riflessione sulla funzione della parola e della sua codificazione. Le teste stanno una di fronte all'altra, in effetti la frontalità non è solo una regione anatomica, ma anche il luogo dove traspaiono in modo più visibile gli stati d'animo:" Queste mie carte in lieta fronte accoglie..." diceva il Tasso.
Camilla Bertolino |
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