L'opera è stata realizzata in occasione di una mostra sul tema dell'allattamento al seno. Fallini unisce qui mitologia e psicoanalisi freudiana. La struttura in legno è quella di un dondolo su cui si erge verticale l'immagine di Artemide la dea della caccia ma anche del parto e della salute delle donne. La figura è ieratica con il capo velato e con gesto accogliente, forse a richiamare Maria la madre per eccellenza. Due dei numerosi seni con cui è rappresentata sono sostituiti da schizzetti rossi, piccoli apparecchi sanitari. Sempre sul filo dell'ironia e del gioco, questo inserto-ready made rinvia con gli altri dettagli dell'opera alle fasi dello sviluppo psicosessuale teorizzate dal medico Sigmund Freud. Lo psicoanalista austriaco definisce il bambino "perverso polimorfo": "perverso" in quanto ricerca il piacere fisico senza alcuna volontà riproduttiva e "polimorfo" poiché il piacere è prodotto da diversi organi e zone erogene. Con l'allattamento il bambino passa attraverso la prima fase quella orale a cui segue quella anale richiamata dagli schizzetti in gomma. Così la madre saggia e prudente incarnata da Artemide non solo si occupa del figlio allattandolo ma attraverso la presenza degli schizzetti è pronta a provvedere anche a eventuali altri bisogni fisici del bambino. Le altre due fasi, quella fallica e quella di latenza, rappresentano la scoperta delle proprie zone erogene e della propria identità di genere. Queste due fasi sono rappresentate dalla struttura del dondolo. Infatti il movimento ondulatorio di questo si associa tanto al movimento del gioco quanto, in modo più celato, al movimento dell'atto sessuale. Questa seconda valenza interpretativa si ricongiunge anche all'ultima fase freudiana quella genitale che accompagna il soggetto dalla pubertà e per tutta la vita. L'opera è composta dall'assemblaggio della struttura in legno, della stampa digitale e di due schizzetti in gomma.
Francesca Rusconi
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