"Il serpente e la sua rappresentazione sono simboli universali che attraversano tutte le epoche e tutte le culture, da oriente a occidente. Il serpente racchiude in sé una carica fobica che provoca nell'osservatore un terrore che ha un che di atavico e connaturato nell'uomo. Nella figura del rettile si sommano due valenze simboliche opposte e contrastanti: distruzione e salvezza/lotta e guarigione. L'Antico Testamento rappresenta come simbolo del male supremo e della tentazione il serpente dell'Albero della Conoscenza, nel Pentateuco si racconta come Mosè ordini agli israeliti nel deserto di costruire un serpente di bronzo. E' ancora il serpente che nella mitologia greca le divinità olimpiche usavano come giustiziere per punire gli umani e l'esempio più illustre è il Laocoonte e i suoi due figli uccisi dalle spire di un enorme serpente che diventa simbolo della suprema sofferenza umana. Le menadi danzavano durante i culti a Dioniso con serpenti, Apollo incontrò la ninfa Telfusa e la draghessa Pitone, figure femminili in cui si sdoppia l'immagine di incantevole fanciulla e di enorme serpente. Non solo simbolo del male, il serpente ha anche una valenza simbolica positiva legata principalmente alla sua capacità di rinnovamento. Durante la muta periodica abbandona la sua pelle e continua a vivere rinnovato. A questa sua capacità naturale si associa simbolicamente l'idea dell'immortalità e della rinascita. E' ancora l'antica Grecia che ci mostra attraverso il Dio Asclepio la valenza positiva del serpente. Attributo del Dio è un bastone attorno al quale si attorciglia il rettile come simbolo dell'anima dipartita che continua a rinnovarsi. Anche per gli indiani d'America il serpente è protagonista di riti e pratiche magiche a dimostrazione ulteriore del valore universale di questo simbolo. Nel caso dell'opera di Mario Fallini il serpente è un corrimano che connota in modo specifico uno spazio abitativo. Il corpo si distende lungo il muro che costeggia le scale disegnando volute. I suoi occhi incutono timore a guardarli per la loro brillantezza. Per rendere ancora più terrificante il suo sguardo non sono stati utilizzati semplici vetri ma veri diamanti. La coda dell'animale termina a formare una freccia. Quasi come in una antica pratica rituale e magica il serpente si associa alla scala altro simbolo importante di ascesa dell'uomo verso l'alto e di divenire. Fallini è qui artista-sciamano che domina i simboli e i rituali più arcaici dell'umanità.
Francesca Rusconi |
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