Ritorna il tema della vanitas: una avvenente signora distesa su un canapè ammira la propria bellezza in uno specchio. Le immagini della donna sono due, una in positivo pirografata su fondo chiaro, l'altra in negativo a contorni rossi su fondo nero, entro un beauty case in legno. La pirografia è coperta da un velo, in modo tale che l'immagine risulta sfocata rispetto a quella sottostante. Da un lato dunque l'immagine si nasconde, dall'altro si "svela". Spesso Fallini ci parla di humana fragilitas e del desiderio di fermare il tempo. La caducità della bellezza è esemplificata sia dal velo che mostra l'immagine parzialmente, celando i segni della vecchiaia (il vedo e non vedo), sia dallo specchio che rimanda all'idea dell'illusorietà (non a caso nell'Iconografia del Ripa, ben nota a Fallini e ormai anche a noi, la Fragilità è raffigurata recante in mano un vaso di vetro ad esemplificare il fragile sesso femminile e il binomio bellezza-caducità). L'immagine in negativo, tracciata in minio, vernice antiruggine, su un fondo di ferro è un espediente che non solo rende l'immagine nitida ma che permette alla figura di non ossidarsi, di non invecchiare. Si tratta del ricorso ad uno strumento che fermi il tempo, una sorta di lifting, una falsa promessa di una ambita quanto irraggiungibile eterna giovinezza.
Camilla Bertolino |
|