Il titolo si rifà ad un passo di Eraclito, si tratta di una coincidenza degli opposti, di cui esistono due versioni: la prima in pirografia, la seconda in vetro fuso e inciso.
Nella pirografia la corda risulta essere tesa tra le due estremità dell'arco sorretto dalle figure, ( munite l'una di cetra e l'altra di lira), nella seconda versione il neon realizza un arco luminoso che, idealmente fa dipartire un dardo dalle corde musicali.
Il tema è quello è quello della coincidenza, la doppia possibilità umana e divina: da una corda si ottiene la musica ma anche uno strumento di offesa. "Coincidentia oppositorum": ciò che da un lato è creazione, dall'altro è distruzione. Nella pirografia l'arco recupera la sua materia originaria, esso nella sua strumentalità offende, rigido e minaccioso. Nella seconda versione in vetro assume una apparenza eterea e fluttuante, pari alle note che la lira o la cetra sono in grado di diffondere.
Camilla Bertolino |
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