La cornucopia è sin dall'antichità simbolo di abbondanza e di fertilità e per questo era tradizionalmente rappresentata ricca di frutta e fiori che copiosi fuoriuscivano dalla sua apertura. Per i romani la cornucopia era l'attributo iconografico della dea Fortuna e rappresentava un simbolo di augurio e di prosperità. Dalla cornucopia di Fallini, invece, fuoriesce solo una cascata di medicinali scaduti. L'immagine potrebbe così apparire quasi un ossimoro visivo: la cornucopia è un simbolo di benessere, al contrario le medicine servono a curare uno stato di malessere. Se associamo questa immagine alla "Quinta stagione", altra opera dell'artista, è possibile leggere un valore favorevole anche nella "cornucopia farmaceutica". Infatti l'arcimboldesca "Quinta stagione" di Fallini mostra il profilo di un uomo composto da un collage di medicinali. E' questa l'età dell'avanzata maturità, quella che segue addirittura l'inverno, nella quale l'assunzione dei medicinali consente di superare i giorni, i mesi e gli anni. E' per questo che all' "età delle medicine" deve associarsi un simbolo di fortuna quale è la cornucopia. E' sì una cornucopia carica di pastiglie ma, comunque, emblema della fortuna di una età avanzata contro una più triste e sventurata morte giovanile. Così ad un'immagine carica di valori prosperi e benevoli si associano le medicine, che diventano simbolo di una vita sempre più prolungata.
Francesca Rusconi
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