"Domenico Savio decise sin da bambino che avrebbe voluto vivere da vero cristiano e diventare Santo. Per questo fu per lui illuminante l'incontro con Don Bosco del quale fu allievo e al quale chiese la via per la santità. Nella sua breve vita fu ligio ai Sacramenti della Penitenza e dell'Eucarestia e fu devoto all'Immacolata Concezione. Morì a soli quattordici anni di tubercolosi e Don Bosco ne scrisse la "Vita". Fu Papa Pio XII a proclamarlo prima Beato nel 1950 e poi Santo nel 1954. Mario Fallini riprende nella sua opera un'immagine votiva di Domenico Savio dalla quale appare ben evidente la sua giovane età. Secondo l'iconografia San Domenico Savio è rappresentato con un libro tra le mani. In questa versione ci troviamo davanti non al Santo ma ancora al Beato che si evince dalla scritta "Beatus Domenicus Savio". Quasi come a voler perorare la causa di santificazione Fallini assegna alla cornice che circonda l'immagine il valore di simbolo iconografico. Giocando con il modo di dire "essere buono come il pane" l'artista riesce a riassumere e a condensare l'intero percorso di formazione e di bontà cristiana del giovane Domenico. Il pane è anche il simbolo per eccellenza dell'Eucarestia che si associa bene alla vita di un giovane che ha vissuto sempre nel segno della santità. L'immagine si sdoppia creando così il dittico speculare..
Francesca Rusconi |
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