L'opera, una stampa digitale, si compone di dodici marmotte tutte uguali che sono disposte a formare un cerchio. Il cerchio è quello di un immaginario quadrante di orologio senza lancette, perché il tempo calcolato dalle marmotte è un tempo che continua a ripetersi sempre uguale a se stesso. Solo il passaggio dalla notte al giorno e dal giorno alla notte, evidenziato dal cambio di colore dello sfondo, serve a indicare il suo scorrere. Uno scorrere però non lineare, non vario e non mutevole ma un tempo ciclico, ripetitivo e immutabile. Il tempo indicato dalle marmotte è quello di un circolo temporale in cui ci si può ritrovare intrappolati e dal quale non si riesce a uscire come accade ai protagonisti del romanzo di Adolfo Bioy Casares "L'invenzione di Morel" o al protagonista de "Groundhog Day" * dal film " Il giorno della marmotta" appunto. * (Nella versione italiana " Ricomincio da capo") .
Francesca Rusconi
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