L'opera è realizzata sulla base di un quadro di Virgilio Guidi, che ha per soggetto, l'isola di San Giorgio a Venezia, tema ricorrente del pittore romano. L'alchimia (nel titolo) diventa metamorfosi. Al contempo il lavoro, allude all'abbattimento di consuetudini e "miti turistici". Si tratta infatti di un falso quadro di Guidi su cui è stata applicata una mano pirografata che punta una pistola scacciacani sull'isola. Ad evocare un gesto futurista di rifiuto e repulsione di ciò che è commerciale e distante, come scrive Marinetti nel Manifesto dei pittori futuristi. "...Venezia glorifica un farraginoso patinume da alchimisti fossilizzati!" L'idea rimanda inoltre, al processo di dissoluzione alchemica dei corpi, in cui Mercurio dissolve gli elementi, così come fa l'acqua per i sali e le gomme, essa in questo passaggio alchemico è considerata un solvente ma in realtà divide (acqua secca). Il falso quadro è così falsa scissione (alchemica) e critica alla funzione onnivora e superficiale di ciò che si considera, senza comprenderne il motivo, prezioso e indispensabile.
Camilla Bertolino |
|