L'immagine della giovane donna seduta davanti alla macchina da cucire è ripresa dal repertorio di figure d'antan che spesso popolano le opere di Fallini. Un'immagine anacronistica per illustrare una pratica ormai quasi abbandonata nella quotidianità delle mansioni domestiche. La pirografia della sarta è incollata su due telai sovrapposti su cui sono fissati due teli. Su di essi compaiono delle scialbature che conferiscono un effetto marmoreo allo sfondo. Il duetto è quindi giocato su una doppia sovrapposizione. Forse si tratta di una associazione mentale: i pensieri della giovane donna si accompagnano e si confondono con il rumore costante e monotono della macchina da cucire ( che diventa una sorta di metronomo ) quasi a comporre un duetto canoro. Grazie allo sfondo monocromo e alla figurina, l'opera sembra sospesa entro uno spazio immobile e a un tempo fermo: la sovrapposizione è infatti anche quella di passato, presente e futuro. E' qui rappresentata una dimensione atemporale scandita da un ritmo al contempo mobile e fermo bloccato dentro una stratificazione. L'opera ha un sapore romantico ma il romanticismo si pone di fronte alla razionalità del lavoro, forse la fanciulla sta cucendo il suo corredo oppure immagina di farlo. Si tratta di un dittico in cui nell'ingenuità dell'adolescenza il pensiero, il ricordo e la speranza nel futuro cantano all'unisono.
Camilla Bertolino |
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