Opera stampata su tela che mostra, su un fondo che rappresenta il cielo, le figure di Platone e di un cavallo. Il tema della cavallinità, già trattato da Fallini in "anabasi", viene in questo caso ribaltato: è infatti il cavallo a pensare a Platone che appare chiuso entro la nuvola di un fumetto. Inoltre la figura del filosofo, tratta dall'affresco de "La scuola di Atene" di Raffaello è rappresentata mentre fa un gesto dispregiativo riferito alla diatriba che lo oppose ad Aristotele. Il filosofo cinico Antistene, allievo di Socrate, in attrito con l'altro condiscepolo, Platone. cui contese il titolo di vero interprete delle dottrine del maestro, aveva contestato l'idea platonica di cavallinità. Secondo Antistene, attribuire ad un soggetto un predicato diverso da esso equivale ad attribuire ad una cosa più nomi, ovvero a considerare ciò che è uno uguale a molti, il che è palesemente assurdo. Ogni cosa, dunque, ha un solo "discorso appropriato", ovvero ogni cosa può essere espressa attraverso un solo nome: ne segue, allora, l'impossibilità che i nomi mentano: il falso è in questa maniera messa al bando. Antistene afferma che mentre è possibile vedere un cavallo non è altrettanto possibile vedere e quindi descrivere e comunicare la platonica idea della cavallinità ("io vedo i cavalli non la cavallinità"): perciò, si può solo affermare che il cavallo è il cavallo, e non è possibile connettere in un giudizio o in una definizione due nomi, visto che dire "un cavallo è un animale" implica affermare l'identità fra i due termini, e non la relazione di appartenenza ad un insieme più vasto. Su questo problema interviene Platone in due dei suoi dialoghi: il Cratilo e il Sofista. Nel primo, egli dimostra come l'errore sia possibile, mentre nel secondo smaschera la possibilità (ammessa da Antistene) del "giudizio identico" (per cui ogni cosa ha un solo nome appropriato). L'opera pone una riflessione ironica sull'identità dei nomi e sulla possibile varietà di definizioni e nessi, la verità può celarsi nel ribaltamento e nel contrario, la conoscenza va al di là del puro nome e si ramifica entro rimandi molteplici dati dalle immagini. Camilla Bertolino
|
|