"Ifori lasciati sulla carta da spolvero dalla punta di un chiodo tracciano il contorno della figura di un fumatore. Il fumo, che si disperde dalla sigaretta e dalla bocca dell'uomo, scrive nell'aria le parole "flatus e vocis". Le parole si disperdono così in discorsi privi di consistenza, delle fumisterie, che si vanificano nell'aria senza lasciare alcuna traccia di sé. L'opera fa parte di quella serie di immagini su cui Mario Fallini si sofferma: il valore delle parole, il loro significato oggettivo o al contrario sul loro essere semplici nomi, cioè appunto dei "flatus vocis".
Francesca Rusconi
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