Su un telo mimetico compaiono tre personaggi: un nano, un gigante e una figura femminile (che appare su un cartiglio, srotolato dalle mani del gigante) nella quale riconosciamo l'allegoria dell'Imitazione, tratta dall'Iconografia di Cesare Ripa. L' Imitazione, va posta in stretta relazione con il telo mimetico utilizzato in ambito militare, come cammuffamento; il nesso avviene attraverso l'allusione alla concezione platonica della mimesis (gr. "imitazione"), che il filosofo condanna nell'ambito della sua critica all'arte perché, imitando quest'ultima gli elementi della natura, che a loro volta sono copia delle idee, si allontana tre volte dal vero. Su questo sfondo/fondale, dunque, recitano tre personaggi: il nano Dotto (nomen-omen), il gigante e la donna. Si realizza così un'immediata connessione alla frase di Bernardo di Chartres: "Noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'acume della vista o l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti". Qui il filosofo e grammatico francese, definisce così l'idea della cultura come una continua costruzione degli uomini, in cui i pensatori moderni, pur nani rispetto ai grandi fondatori del sapere del passato, possono tuttavia sopravanzarli e progredire proprio in virtù delle acquisizioni precedenti.
di Camilla Bertolino |
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