L'opera mostra un cavallo che sale e l'altro che scende, uno bianco e uno nero, entrambi realizzati in pirografia. I due animali sono montati su un compasso scolastico. In quest'opera tuttavia il fine non è scientifico ma filosofico. La tendenza degli opposti riconduce al Fedro di Platone, alla riflessione sull'anima. La natura dell'anima secondo il filosofo è simile ad una coppia di cavalli alati guidati da un auriga che cerca di condurre i due animali che tirano in direzioni contrarie verso l'iperuranio, la sede dell'Essere. L'anima umana è ambivalente e antitetica, il bene e il male si fronteggiano in una costante lotta: uno dei cavalli è puro e l'altro corrotto. L'anima è tirata in basso dal cavallo scuro, essa può cadere e perdersi. Il compasso scolastico, utile per realizzare cerchi sulla lavagna è l'elemento di misura e uno strumento per "dimostrare" un mito e cercare una "verità" nella perfezione del cerchio. Le ali mancano ma la fiducia può tornare.
Camilla Bertolino |
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