Il "parvenu" è l'arricchito, finalmente ha ottenuto l'agio di un bellissimo parquet che difende dalla consunzione, dalle pedate e dallo sporco con due pattine di feltro (d'obbligo all'ingresso del "tinello maron"). Le pattine obbligano i convenuti a muoversi con estrema accortezza, forse per questo la cornice dell'opera è irregolare: la cera fa scivolare e la bordatura dentata dà l'idea dei movimenti goffi di chi è costretto a fare uso dei "patin" (feltri). L'irregolarità contro la regola di non rovinare il pavimento e al contempo l'idea dell'infinito, come i punti alternati al tratteggio nei disegni di geometria o architettura. Forse Fallini cita De Chirico e il quadro col nuotatore, dove il pavimento a lisca di pesce e cerato rimanda alle onde del mare. Qui siamo invece di fronte ad una rappresentazione surreale più che metafisica di una tipologia umana, certo una critica antiborghese e ironica su chi è diventato ricco.
Camilla Bertolino |
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