Quadro, nella forma e nella sostanza, nostalgico rurale di un focolare domestico di gozzaniana memoria, fulcro simbolico di coesive certezze familiari d'un tempo che fu, un piatto del "buon ricordo" che allude a Marx in una versione più enologica che metalmeccanica, forse una strega in pensione che cuoce le sue ormai sterili pozioni, forse un diabolico gatto di vecchio pelo che ricorda quello di Bulgakov, forse una candela accesa che mano a mano si consuma e che pare quasi una piccola statua della libertà in liquefazione, forse... Forse che la verità non passa per di qua. E che poi tutto questo sembra dirci: "Nostalgici di tutto il mondo, disunitevi...! " E disperdetevi...
Luca Busi |
|