In Quodlibet il titolo opera un effetto di surdeterminazione che dilata l’enigmaticità del paradosso proposto: come nelle dispute logiche medievali, Fallini suggerisce che si può cominciare da un argomento qualsiasi (“quod libet”) - e in modo anche bizzarro, inconsueto e contrario al senso comune, come sarebbe il tentativo di aggredire un turacciolo conficcando il cavatappi alla rovescia, dall’interno della bottiglia. Metaforica fuga della coscienza, protesa a “riveder le stelle”? Ma no, perchè il cielo resta alle spalle del fuggitivo, sul fondo della bottiglia, ivi trapiantato da qualche incantamento: sicché si tratterebbe di salire verso il basso, o di aprirsi verso il chiuso, o come volete voi, insomma e ancora una volta (non bisogna dimenticare, forse, che “quodlibet” è anche il termine con cui, nel rinascimento, si indicava una composizione musicale profana e divertente, che mescolava generi diversi, infischiandosene delle regole).
Andrea Calzolari |
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