Emerge subito un chiaro riferimento all'arte classica: ad una colonna sono appoggiate delle foglie in pirografia. La scanalatura del frammento di colonna è realizzata con cartone ondulato mentre le foglie emergono da un fondo di cera verde fatta colare su un pannello di legno. L'opera è una sorta di frammento di scenografia teatrale che evoca l'artificio e l'effimero. Le foglie sono cresciute sulle rovine abbandonate, nella staticità di una scenografia fittizia che resta immutata nelle varie messe in scena. Nel Teatro della Memoria le sette colonne sono la metafora della conoscenza, non più rappresentazione effimera come in questa opera, ma effettiva architettura del sapere. Se nel teatro di Giulio Camillo la memoria è continuamente alimentata da infinite associazioni costruite dai "loci", in questo caso essa rimane immobile e bloccata nel tempo.
Camilla Bertolino |
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