L'opera allude all'atteggiamento camaleontico insito negli esseri umani, anche in questo caso implicito non solo nel soggetto rappresentato ma nella scelta di tecniche e materiali. Esistono infatti due versioni dell'opera: nella prima, un camaleonte pirografato è stato montato su una stoffa mimetica, mentre la seconda versione è stata realizzata in glitter per sottolineare la mutevolezza dell'animale e la facilità degli individui camaleontici di cambiare velocemente idee e opinioni. Il glitter crea inoltre una trasformazione attraverso la luce statica, una caratteristica che pare riprodurre un'altra peculiarità di questo rettile i cui occhi sono in grado di muoversi in qualsiasi direzione in modo del tutto indipendente l'uno dall'altro. Il tema del mutamento è legato anche all'alchimia, intesa non solo come pratica rivolta a trasmutare i metalli vili in oro ma come implicito processo di elevazione spirituale dunque con una valenza sia materiale sia mistico-filosofica. Il camaleonte finto riconduce perciò all'equivoco legato all'erronea idea che l'alchimia si riduca semplicemente alla trasformazione del metallo in oro, divenendo al contempo, e significativamente, emblema stesso dell'ambiguità umana.
Camilla Bertolino |
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