"La figura allegorica del "libero arbitrio" tratta dall'iconografia del Ripa, si trova appoggiata su una sorta di dondolo in terracotta, sotto il quale sono sparse delle tessere di mosaico colorate. L'immagine rivisitata rispetto all'originale, ha dunque la possibilità di oscillare, alternarsi e muoversi da destra a sinistra. Il dondolio allude ad una mancata concezione deterministica dell'umano agire. La bacchetta retta dalla figura, nell'iconografia del Ripa è a forma di Y (simbolo alchemico legato alla complessità e all'unione dei contrari) è qui invece culminata da una maschera. Quest'ultima, come il dondolio, si riferisce al doppio, essa allude a ciò che è celato, può rendere irriconoscibili o invisibili. Le tessere di mosaico sono come coriandoli, motivi di un carnevale che confonde ruoli e identità, un momento di libertà contro l'ordine quaresimale con cui Fallini identifica e nega il libero arbitrio. Il libero arbitrio (da un punto di vista teologico) è la facoltà di scelta da parte dell'uomo, tra le varie possibilità di comportamento tra il bene e il male, infatti la figura oscilla, quasi a significare l'indecisione, un moto di dubbio manifestato "mascherando le proprie intenzioni".
Camilla Bertolino |
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