All'interno di una cornice antica, si trova un teschio sovrastato da una corona d'alloro che, nelle orbite, in luogo degli occhi, reca due orologi. Il titolo stesso dell'opera rimanda all'idea della gloria post-mortem e del successo raggiunto attraverso un tempo legato alla "patientia historiae". Lo scorrere del tempo è alluso dalla presenza degli orologi che scandiscono l'attesa della gloria futura, una gloria in vita disattesa e un mancato riconoscimento avvenuto quando, ormai troppo tardi, lo scheletro, ricco di laurea, sorride ai fruitori interrogandoli, a loro volta, sul loro tempo. Monito ironico, una sorta di "exemplum" medioevale in cui il protagonista, grazie al proprio comportamento e alla propria pazienza, raggiunge la redenzione e la pace dell'anima, in questo caso la gloria. Incoronato dall'alloro, il teschio sorride compiaciuto agli astanti che osservano nei suoi occhi il tempo che trascorre.
Camilla Bertolino |
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