Un calendario molto singolare, quello ideato da Mario Fallini, che diventa anche narrazione della storia dell'alopecia. Tra i fogli numerati relativi ai giorni del mese si collocano via via immagini di uomini con chiome più o meno folte attraverso i quali si racconta l'idea dello scorrere del tempo. Un calendario questo in cui si alternano il tempo oggettivo, quello dei giorni indicati dai numeri del calendario che scandiscono con fredda e inesorabile regolarità il suo scorrere, e il tempo soggettivo, quello che ognuno vive in base al proprio bioritmo o meglio in base alla caduta dei capelli. Il tempo è da sempre tema caro alle ricerche dell'artista che lo ha rappresentato sia come ciclicità, secondo l'idea di un eterno ritorno, o, come in questo caso, secondo l'idea di un tempo lineare che ha un inizio, i folti capelli, e una fine, la loro perdita.
Francesca Rusconi
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