Trasposizione grafica di un modo di dire di uso comune, l'opera è un gioco sospeso tra titolo e immagine. Anche qui emerge il bestiario immaginario di Fallini, in questo caso, l'animale risulta dalla resa letterale di un proverbio che si concretizza come profilo, fatto di perle, su un fondo rosa. L'artista gioca continuamente con le parole, ma se, in molte opere, la figura si concretizza attraverso la sua grafia (le lettere formano la figura, come nel caso de "La carta della memoria"), qui è la figura stessa a suggerire le parole secondo una sorta di ribaltamento di senso. Buffa tautologia "alimentare", in cui il maiale si alimenta della sua stessa materia perlacea, al fine, forse e inconsapevolmente, di migliorare la propria condizione. Come Eumeo, Fallini cerca di alimentarlo....
Camilla Bertolino |
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