Su un vetro fuso è rappresentata una donna le cui estremità inferiori si prolungano fino a riunirsi a cerchio sopra la sua testa. La figura ha il corpo cosparso di stelle e regge nelle proprie mani alzate due globi. L'opera offre una riflessione sul concetto metafisico di eternità. Immaginiamo l'eternità come ad una sequenza ideale di intervalli di tempo in numero illimitato e pensiamo anche ad una temporalità infinita. In effetti il termine deriva dalla locuzione latina "ex" (fuori) e "ternum" (terno), fuori cioè dalla triade di passato, presente e futuro. Tuttavia non esiste alcun strumento capace di misurare un intervallo privo di limiti. Fallini invece lo ha "inventato"...
Il disco su cui compare la figura compie una rotazione ogni tre minuti: l'eternità è stata cronometrata e limitata ad un tempo ben preciso. La figura, anch'essa circolare, ricorda il serpente che cerca di ingollare la propria coda, mentre i globi hanno più significati: sono la terra, il sole e la luna. La sfericità, prerogativa che permea l'opera fin nei dettagli, è quindi un chiaro rimando all'idea del tempo circolare (pensiamo alla definizione nietzschiana di eternità come ripetizione illimitata dello stesso attimo).
Forse siamo di fronte all'opera di un genio ambizioso o alla visione di un folle, comunque a un tentativo di imprigionare il tempo. Un "Semper" ritornante, ossessivo, ipotetico e certo un pò poetico.
di Camilla Bertolino |
|