Opera esposta nella mostra "Gola e Lussuria" da leggere in rapporto a tre versioni. Si tratta di tre tavolini su ognuno dei quali è appoggiato un piano in vetro trasparente sabbiato, illuminato e sorretto da tre piedi di porco in ferro. Questo soggetto fa parte del bestiario esopico rivisitato da Fallini, costituito da animali che si perdono nell'immaginario. I tre tavoli raccontano le tre fasi della vita del porco e le perenni verità: la nascita, la vita, la morte e, in tal senso, la sublimazione attraverso il cibo diventa beffa, tanto amara quanto dolce. Si tratta di tre momenti diversi: la prima età, quando il bambino gioca col cerchio, la seconda età, rappresentata dall'accoppiamento dei due animali ormai adulti e la terza età, quando il porco ormai dimezzato, è diventato un salame. Chiara ed efficace satira sul ruolo maschile: "da giovane porco, a vecchio salame", l'opera propone una riflessione lucida e satirica su concetti quali decoro e rispettabilità, o ancora sull'idea che tra l'ufficialità, la maschera e la finzione il confine sia oltremodo labile. Le immagini mostrano come l'apparenza sia mutevole attraverso ombre che subiscono cambiamenti e deformazioni. L'idea della rappresentazione e della "messa in scena" è insita nel fatto che l'opera richiama il teatro delle ombre.
Camilla Bertolino |
|