Due pachidermi si fronteggiano, separati da un vetro antisfondamento che presenta nel mezzo una rottura dovuta alla spinta dei due animali. L'opera è stata realizzata in tre versioni, la prima è in vetro (rottami di vetro colorati e fusi): nella seconda gli elefanti sono composti da tessere di puzzle in materiale acrilico, mentre nella terza versione compaiono (più addomesticati) in rosa, simili a pupazzi per bambini. Si tratta di un'opera che gioca tutta sul paradosso (di titolo e materiali), il vetro antisfondamento è rotto tuttavia la sua fragilità ha resistito alla forza degli elefanti e rappresenta una barriera che separa i due animali. La loro possenza è contraddetta dall'idea del puzzle, il loro corpo si può scomporre in tante tessere che potrebbero disgregarsi a causa della pressione esercitata sul vetro. L'assurdo gioca sull'uso dei materiali e sulla loro antitesi, la fragilità del vetro contro la dissolvenza delle tessere acriliche, in un'opera in cui tutto è ingannevole e contrario.
Camilla Bertolino |
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