"La sposa è pronta per il matrimonio, quando l'anta è chiusa ci appare abbigliata rigorosamente e tradizionalmente, ma quando la teca è aperta, come il padre, si mostra déshabillé, con pagliaccetto e reggicalze. La fanciulla ha ormai abbandonato il bouquet e le sue mani sembrano voler coprire le nudità mentre le gambe suggeriscono un lezioso moto di ritrosa timidezza. La figura è costituita da un calligramma tratto dallo scritto introduttivo de "La sposa messa a nudo" di Arturo Schwarz dove il critico illustra il "Grande vetro" di Marcel Duchamp. Il surrealismo ha spesso trattato il tema dell'amor fou e Fallini si affianca a Marcel Duchamp e Max Ernst in una rappresentazione tra il surreale e il sociale; come nel "Padre della sposa " anche qui c'è una messa in berlina delle convenzioni borghesi, a differenza dell'opera precedente la merce di scambio è la donna, secondo una tradizione cinica e fortemente reazionaria. In entrambe le opere del dittico il matrimonio non è visto come uno scambio, il prezzo che ha pagato il padre della sposa è in denaro ma quello che paga quest'ultima è ben più grande: si tratta infatti del suo corpo "messo a nudo".
Camilla Bertolino |
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