Pur non avendo connotazioni iconografiche peculiari, Paride viene spesso rappresentato nell'episodio del giudizio, con in mano il pomo d'oro. In quest'opera al posto di Afrodite compare una sorta di bambolina di carta punzecchiata da spilli colorati che appaiono anche sul corpo di Paride, la cui figura è delineata da piccoli fori a mo' di spolvero. Essendo stato allevato da pastori sul monte Teti, Paride regge un tipico bastone mentre porge ad Afrodite il pomo d'oro, simbolo della vittoria della dea su Era e Atena. Secondo la leggenda fu incaricato da Zeus, tramite un messaggio di Hermes di scegliere la più bella tra le tre dee: la scelta cadde su Afrodite, qui diventata una bambolina vudù. Si tratta certamente della vendetta di Era e Atena ai danni della prescelta e dell'arbitro della contesa, che di fronte al potere e alla vittoria (promessi dalle due dee) sceglie l'amore di Elena, premio garantito da Afrodite in cambio del successo sulle altre. Così anche il povero Paride è vittima della vendetta. secondo questa strana e inconsueta "versione dei fatti" proposta da Fallini, con una storia che mescola la mitologia greca e i riti africani. Comunque una cosa è certa: ancora una volta Fallini sembra suggerire (in questo caso con spilli in luogo dei chiodi) che " l'amore punge".
Camilla Bertolino |
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